Riccardo Jannuzzi

1845-1897

Avvocato

 

 

Nacque in Andria il 19 novembre 1845 da Nicola Jannuzzi e

Maria De Rosa. Ebbe i primi rudimenti del sapere dal padre, ed all’età di dieci anni entrò nel collegio liceo di Salerno indi a Napoli,

alla scuola di Leopoldo Rodinò, perfezionando la sua cultura. Nel

1864 alla Regia Università di Napoli dove nel 1868 ottenne, con

ottima votazione, la laurea in Giurisprudenza. Ingegno forte, egli

fu appassionato cultore di scienze giuridiche; Collaborò in riviste

importanri quali la Gazzetta dei Tribunale ed il “Foro Italiano” e

specie nel “Filangieri”, ove assunse l’ufficio di redattore capo per

le materie civili. La professione di avvocato gli servì principalmente per far trionfare e riconoscere verità giuridiche e più di una volta

i suoi studi hanno fatto mutare indirizzo alla Giurisprudenza.

Ricusava sempre la sua difesa quando non aveva il convincimento

di poter servire la giustizia. All’età di cinquant’anni la sua attività fu inesorabilmente troncata da un male incurabile e dopo 2 anni egli venne a mancare nella sua villa che con il suo lavoro s’era fatto costruire alla contrada Ciccarelli in Andria. Al suo nome fu intestato un Istituto scolastico ed una via cittadina. Egli fu ricordato nel 1924 nel Consiglio Provinciale presieduto dall’Onorevole Cataldo Malcangi. Sposò la cugina Maria Olinda Jannuzzi ed ebbe; ~ EDMONDO (1889-1956), uomo di inflessibile carattere che

aveva pa rtecipato alla guerra del 1915-18 quale ufficiale del

Genio. Amministratore Delegato della Banca di Andria e del

Mulino La Netium fondatore nel 1922 della sezione ad Andria del

Partito Nazionalista di Luigi Federzoni.

Sposò Sabina Alesi di Foggia e non ebbero figli.

~ Maria, nubile, docente di lingue tedesca, francese e inglese,

che dopo aver insegnato in un’Istituto femminile di Chambery,

passò alle Marcelline di Milano, e alla scuola Mary Mount di Roma. Rientrò poi nel suo paese e fu interprete ufficiale del comando tedesco che stazionò in Andria prima e dopo l’otto settembre 1943. Si racconta che durante la ritirata dei tedeschi fu tramite il suo intervento che il Vescovo dell’epoca, Mons. Di Donna, riuscì ad ottenere la libertà di tredici cittadini di Corato condannati a morte

e che erano prigionieri in una villa presso Andria.

Amava molto lo studio delle lettere e fu tenuta in gran conto

dal venerando ed illustre prof. Luigi Pietrobono, celebre dantista.

~ Vittoria, nubile, si dedicò ad opere di carità e di assistenza

sociale, nota per la sua prodigalità, fu sua l’iniziativa, insieme alla

sorella Maria, di far dono, ad un’Istituto di Suore, della villa

Ciccarelli fatta edificare dal padre.